Balbuzie emotiva: come se essere emotivi, non fosse già abbastanza

La Balbuzie non è una malattia, ma un disturbo psicologico-emotivo, che può provocare una sensazione di disagio. Tra chi ne è soggetto, infatti, trattasi di un problema non da poco, che può spesso condurre a chiudersi e ad avere delle difficoltà relazionali marcate, ancor più di quanto non lo siano in condizioni normali.



Le Balbuzie sono tutte uguali?


In realtà, la balbuzie emotiva, può manifestarsi in diverse modalità e sembianze:


  • balbuzie clonica con la quale avviene una ripetizione di parti della parola, siano esse iniziali, centrali o finali.

  • balbuzie tonica con la quale si verifica un blocco assoluto della parola, pertanto nemmeno la sua parte iniziale viene emessa;

  • balbuzie mista, ibrido delle due precedenti forme.

La balbuzie inoltre, può essere considerata primaria, in assenza di una consapevolezza emotiva, e secondaria, nel caso in cui la stessa consapevolezza emotiva sia presente; una consapevolezza che, percependo la balbuzie come un problema, un problema fonte spesso di cattiva derisione, attacco e giudizio, potrebbe ulteriormente aggravare la balbuzie, con l’insorgenza di sentimenti quali ansia e insicurezza.



Consigli utili per liberarsi dalla balbuzie e liberare la parola



Diverse sono le direttive che vengono date in questi casi. Alcuni ritengono che solo la pazienza possa aiutare. La persona affetta da questo disturbo dovrebbe essere messa a proprio agio, senza sentirsi né pressata nella risoluzione del problema, né compatita in quanto sua portatrice.



Nel caso dunque la stessa persona inizi a balbettare, non si dovrà giudicare o rimproverare per questo, pretendendone addirittura un maggiore sforzo per evitare di farlo, né terminare la parola che con difficoltà sta cercando di pronunciare. In entrambi i casi si andrebbe a diminuirne l’autostima, a svilirne sicurezza e intenzioni e intaccarne i sentimenti.



La persona andrebbe sicuramente trattata con amore, ma soprattutto, con normalità. Non c’è cosa più bella per chi si sente sbagliato nel suo essere “diverso”, avere l’illusione, che poi illusione non è, che questo per gli altri non sia così, come se tutto fosse giusto e perfetto esattamente com’è.



Sarà poi questa medesima sensazione di benessere e tranquillità a buttare giù le porte, come un ariete, del problema; dopotutto trattasi di una balbuzie emotiva; e cosa, se non la serenità e l’assenza di paura, potrebbe aiutare?



Come trattare la balbuzie



Già dalla tenera età, i genitori possono cercare dei trattamenti da intraprendere per migliorare il linguaggio del piccolo ed evitare che la disfluenza possa cronicizzarsi. Uno dei più innovativi è sicuramente il metodo Psicodizione, ideato dalla dott.ssa Chiara Comastri, Psicologa ed ex balbuziente, il quale viene applicato sia in ambito prescolare che scolare e adulto.



Per i bimbi sotto ai sei anni l’approccio è indiretto: vengono forniti ai genitori strumenti per aiutare il figlio attraverso il gioco, così da riallineare i suoni che sente ammassati nella sua mente, senza che percepisca di essere corretto. Per i ragazzi sopra ai sei anni e per gli adulti,  il percorso è diretto ed agisce sia sulla riabilitazione meccanica dell’eloquio attraverso strumenti che consentono alla persona di portare a termine fluidamente le frasi che pronuncia, che sull’aspetto emotivo andando a modificare le considerazioni interne negative e creare abitudini nuove che consentano di eliminare la percezione del blocco di balbuzie ed il timore di parlare, imparando anche ad usare l’emotività (ansia, fretta o imbarazzo) a proprio  vantaggio.



I professionisti inoltre, insegnano a riconoscere la presenza di specifici segnali d’allarme, dei campanelli a cui poter e dover prestare attenzione per non incorrere o far peggiorare un problema, più facilmente risolvibile se colto in prima battuta.



Partendo dall’idea che la balbuzie non sia in alcun modo un problema di linguaggio, esistono altri metodi che vengono proposti individualmente dallo specialista o nell’ambito di un équipe multidisciplinare:



  • Utilizzo del metronomo, che potrebbe donare in aiuto il proprio ritmo cadenzato

  • Rieducazione dell’apparato respiratorio

  • Insegnamento volto ad addolcire il suono delle lettere consonantiche

  • Tecniche di rilassamento


Approcci, questi ultimi, indubbiamente utili, che potrebbero stimolare e sbloccare il linguaggio del singolo, ma che potrebbero venire meno nel caso in cui lo stato di lucidità individuale s’incrini, a causa di stress, stanchezza, fretta, imprevisti.



Nella persona purtroppo, è infatti esistente e radicata, la consapevolezza del proprio problema, il quale in determinati casi di poco controllo, può facilmente sfuggire dalle briglie.

Entra nel sito

Balbuzie emotiva